(Personali riflessioni di Mauro Montacchiesi)
D'emblée si avverte la sensazione che Claudia abbia avuto un passato non leggero e che il suo futuro non può essere schematizzato, a cagione di una non irrilevante selenicità, di un certo mistero nimbata. Il suo sorriso dissipa ogni bruma, è nitente gemma di una primavera rigogliosa di foglie, variopinta di fiori. Il suo sorriso scioglie il ghiaccio, scoglie la neve. Con lei mai sembra cadere la sera. Dalle esperienze del passato, talora delle vere e proprie ordalie esistenziali, Claudia ha sviluppato un’immane spiritualità o, più esattamente, è in virtù di queste prove della vita che ha portato in superficie quell’immensa spiritualità cromosomica che, verosimilmente, neanche lei sapeva di avere. Questa sua spiritualità si identifica, si reifica in ogni suo ambito umano, ma, più segnatamente, in quel suo magistero estetico che la immette ed integra in un infinito flusso cosmico. I moti della sua anima non possono non riverberare dalla sua eccelsa Arte, dal suo emotivo Lirismo.
*
E sei nei miei versi
sorriso nel torpore,
antidoto al dolore.
(Tratto da: “Un’eco d’ali” di Claudia Piccinno).
*
Le parole, nelle sue poesie, sono un fluire denso ed incalzante, “icasticamente sinestetico”, vale a dire un fluire che permette di vedere, di respirare quanto descritto dalle parole. La poieticità di Claudia Piccinno è un messaggio prismatico che incide l’animo del lettore, segnatamente quando fa riferimento alle indelebili sofferenze ed alle inopinate delusioni patite durante le passate ordalie.
*
Ho spalle grandi che si piegano
pei colpi d’inconcludenza altrui,
ho gambe forti
che percorrono sentieri solitari,
ho cuore lacero cucito e rattoppato
mille volte …
(Tratto da: “Cuore cucito” di Claudia Piccinno)
*
Ma è da lì che germina, impetuoso ed estroso, quel pathos che si esalta nella sensibile, totalizzante Poesia dell’Artista. Claudia è iper-emotiva, è iper-romantica. I suoi occhi sono dolci, non di rado venati di sogno, al punto di veicolare, nell’interlocutore, la sensazione che lei stia volando altrove, verosimilmente verso quei lidi esotici, icasticamente sculti nel suo DNA, che l’hanno orientata, e che tuttora la orientano, verso interessi filologici ed umanistici di altre culture, di altre civiltà. Questo suo aspetto “esotico” è tangibilmente riscontrabile in diverse sue opere come, ad esempio, nella silloge
“Tabahnha” /“Il soffitto” (Edizioni Majdah 2014 – in lingua serba)
o nella sua adesione al
B World Friendship Poetry
attivo nella diffusione della poesia in lingua inglese e sotteso di riguardo e di apprezzamento per le eterogeneità etniche e culturali. E’ dotata, la Nostra, di vibrante orfismo, di magica, evocativa fantasia, come pure di grande imprevedibilità. Claudia è un’entità complessa, molto ricettiva di ciò che le accade intorno e questo la rende peculiarmente plastica, eclettica nel pensiero, nella creatività. La sua acutissima intuizione le consente di radiografare “USQUE AD IMA” le emozioni dei suoi interlocutori. Una certa riservatezza la rende talora inafferrabile, impenetrabile, distante.
*
Sono la musa del disamore/
colei che ispira distanza.
(Tratto da: “Sono io” di Claudia Piccinno)
*
Sembra che un’incoercibile vis interna la spinga sempre a superare i propri limiti, a migliorarsi senza sosta, a vivere, sia fisicamente sia empaticamente, le problematiche altrui. Questa vis, verosimilmente, germina dalla sua sensibilità, dal suo sentimentalismo, dalla sua inquietudine. Donna passionale e bella, Claudia ha uno sguardo indimenticabile (come quello di una diafana mattina sul Lago di Lugano), un fascino striato d’innocente infanzia. Claudia riesce ad ipnotizzare con la sua parola persuasiva. Le piace molto brillare, farsi ammirare, catturare la scena. Questo è:
*
“Amor sui”
«quella forte affermazione che la natura ci ispira per noi stessi»
(François VI, duc de La Rochefoucauld, prince de Marcillac).
*
L’Amore, per Claudia, è fusione corpo-anima, è assoluta fusione cosmica. Claudia, presumibilmente, sta “regolando” il rapporto con il proprio inconscio, con la propria anima, nella logica di un’interazione ottimale con il Creato. Tutto ciò produce un’inarrestabile evoluzione della sua immaginazione, del suo intuito, del suo senso di compassione verso i più deboli ed i più bisognosi. Sta gradualmente ricuperando la fiducia persa, sta gradualmente riassaporando il profumo dell’universo.
*
Mi convoca il giorno/
a mani nude …/
e toccato il fondo/
m’arrampico rude/
alla speranza di risalir la rupe.
(Tratto da: “La rupe” di Claudia Piccinno)
*
Per raggiungere il traguardo, Claudia ha l’opportunità di lasciarsi andare al flusso degli eventi, ma prima si deve emancipare da una certa tendenza al controllo ed al perfezionismo, portato delle esperienze passate, portato del timore di provare di nuovo il dolore.
*
Ho questi limiti
che gemmano stupore,
io non mi adeguo
a questo mio livore”.
( Tratto da: “Cuore cucito” di Claudia Piccinno)
*
Ma è soltanto attraverso il dolore personale che si può avvertire quello dell’universo ed illuminare così la via spirituale. Claudia è luce, luce che l’Artista irradia con la Poesia. Claudia ha imparato, sta ancora imparando, a camminare da sola, perché la vita, come per tutti gli Umani, è un percorso di crescita personale. Perché nella vita: “Gli esami non finiscono mai” (Eduardo De Filippo)
*
Go away,
Without crutches
I will walk.
-
Vai Via,
senza stampelle
io camminerò!
(Tratto da: “NO DROP THAT QUENCHES THIRST” di Claudia Piccinno)
*
(Personali riflessioni di Mauro Montacchiesi)
D'emblée si avverte la sensazione che Claudia abbia avuto un passato non leggero e che il suo futuro non può essere schematizzato, a cagione di una non irrilevante selenicità, di un certo mistero nimbata. Il suo sorriso dissipa ogni bruma, è nitente gemma di una primavera rigogliosa di foglie, variopinta di fiori. Il suo sorriso scioglie il ghiaccio, scoglie la neve. Con lei mai sembra cadere la sera. Dalle esperienze del passato, talora delle vere e proprie ordalie esistenziali, Claudia ha sviluppato un’immane spiritualità o, più esattamente, è in virtù di queste prove della vita che ha portato in superficie quell’immensa spiritualità cromosomica che, verosimilmente, neanche lei sapeva di avere. Questa sua spiritualità si identifica, si reifica in ogni suo ambito umano, ma, più segnatamente, in quel suo magistero estetico che la immette ed integra in un infinito flusso cosmico. I moti della sua anima non possono non riverberare dalla sua eccelsa Arte, dal suo emotivo Lirismo.
*
E sei nei miei versi
sorriso nel torpore,
antidoto al dolore.
(Tratto da: “Un’eco d’ali” di Claudia Piccinno).
*
Le parole, nelle sue poesie, sono un fluire denso ed incalzante, “icasticamente sinestetico”, vale a dire un fluire che permette di vedere, di respirare quanto descritto dalle parole. La poieticità di Claudia Piccinno è un messaggio prismatico che incide l’animo del lettore, segnatamente quando fa riferimento alle indelebili sofferenze ed alle inopinate delusioni patite durante le passate ordalie.
*
Ho spalle grandi che si piegano
pei colpi d’inconcludenza altrui,
ho gambe forti
che percorrono sentieri solitari,
ho cuore lacero cucito e rattoppato
mille volte …
(Tratto da: “Cuore cucito” di Claudia Piccinno)
*
Ma è da lì che germina, impetuoso ed estroso, quel pathos che si esalta nella sensibile, totalizzante Poesia dell’Artista. Claudia è iper-emotiva, è iper-romantica. I suoi occhi sono dolci, non di rado venati di sogno, al punto di veicolare, nell’interlocutore, la sensazione che lei stia volando altrove, verosimilmente verso quei lidi esotici, icasticamente sculti nel suo DNA, che l’hanno orientata, e che tuttora la orientano, verso interessi filologici ed umanistici di altre culture, di altre civiltà. Questo suo aspetto “esotico” è tangibilmente riscontrabile in diverse sue opere come, ad esempio, nella silloge
“Tabahnha” /“Il soffitto” (Edizioni Majdah 2014 – in lingua serba)
o nella sua adesione al
B World Friendship Poetry
attivo nella diffusione della poesia in lingua inglese e sotteso di riguardo e di apprezzamento per le eterogeneità etniche e culturali. E’ dotata, la Nostra, di vibrante orfismo, di magica, evocativa fantasia, come pure di grande imprevedibilità. Claudia è un’entità complessa, molto ricettiva di ciò che le accade intorno e questo la rende peculiarmente plastica, eclettica nel pensiero, nella creatività. La sua acutissima intuizione le consente di radiografare “USQUE AD IMA” le emozioni dei suoi interlocutori. Una certa riservatezza la rende talora inafferrabile, impenetrabile, distante.
*
Sono la musa del disamore/
colei che ispira distanza.
(Tratto da: “Sono io” di Claudia Piccinno)
*
Sembra che un’incoercibile vis interna la spinga sempre a superare i propri limiti, a migliorarsi senza sosta, a vivere, sia fisicamente sia empaticamente, le problematiche altrui. Questa vis, verosimilmente, germina dalla sua sensibilità, dal suo sentimentalismo, dalla sua inquietudine. Donna passionale e bella, Claudia ha uno sguardo indimenticabile (come quello di una diafana mattina sul Lago di Lugano), un fascino striato d’innocente infanzia. Claudia riesce ad ipnotizzare con la sua parola persuasiva. Le piace molto brillare, farsi ammirare, catturare la scena. Questo è:
*
“Amor sui”
«quella forte affermazione che la natura ci ispira per noi stessi»
(François VI, duc de La Rochefoucauld, prince de Marcillac).
*
L’Amore, per Claudia, è fusione corpo-anima, è assoluta fusione cosmica. Claudia, presumibilmente, sta “regolando” il rapporto con il proprio inconscio, con la propria anima, nella logica di un’interazione ottimale con il Creato. Tutto ciò produce un’inarrestabile evoluzione della sua immaginazione, del suo intuito, del suo senso di compassione verso i più deboli ed i più bisognosi. Sta gradualmente ricuperando la fiducia persa, sta gradualmente riassaporando il profumo dell’universo.
*
Mi convoca il giorno/
a mani nude …/
e toccato il fondo/
m’arrampico rude/
alla speranza di risalir la rupe.
(Tratto da: “La rupe” di Claudia Piccinno)
*
Per raggiungere il traguardo, Claudia ha l’opportunità di lasciarsi andare al flusso degli eventi, ma prima si deve emancipare da una certa tendenza al controllo ed al perfezionismo, portato delle esperienze passate, portato del timore di provare di nuovo il dolore.
*
Ho questi limiti
che gemmano stupore,
io non mi adeguo
a questo mio livore”.
( Tratto da: “Cuore cucito” di Claudia Piccinno)
*
Ma è soltanto attraverso il dolore personale che si può avvertire quello dell’universo ed illuminare così la via spirituale. Claudia è luce, luce che l’Artista irradia con la Poesia. Claudia ha imparato, sta ancora imparando, a camminare da sola, perché la vita, come per tutti gli Umani, è un percorso di crescita personale. Perché nella vita: “Gli esami non finiscono mai” (Eduardo De Filippo)
*
Go away,
Without crutches
I will walk.
-
Vai Via,
senza stampelle
io camminerò!
(Tratto da: “NO DROP THAT QUENCHES THIRST” di Claudia Piccinno)
*
(Personali riflessioni di Mauro Montacchiesi)